La nuova giunta nel segno del ‘rosso’

CRISPIANO – Nella delibera sindacale firmata 30 aprile, che ha assegnato le deleghe ai sette nuovi assessori di Crispiano, tutti del Pd, spunta fuori anche il nome di una donna: Floriana Caramia.
Erano almeno due mandati che ciò non accadeva. Caramia, nata nel 1981, una delle due donne elette in Consiglio, si dovrà occupare di “Politiche ambientali, ecologia e arredo urbano”. L’ufficializzazione della sua nomina è avvenuta, come per il resto della nuova compagine di governo locale, durante la prima seduta di consiglio, che si è svolta mercoledì scorso al Palazzo di città.
Antonio Magazzino (classe 1948), riconfermato dal sindaco Laddomada nel ruolo di suo vice, si occuperà di “Urbanistica, lavori pubblici, manutenzione del patrimonio e area vasta”.
Il consigliere ventisettenne Giampiero Ricci avrà tra le mani alcune delle deleghe che garantiscono maggiore visibilità ad un assessore: “Cultura, problematiche giovanili (avremmo preferito la parola ‘politiche’ al posto di problematiche, ma tant’è, ndr), associazionismo e turismo”.
Avrà poco da ridere il neo-assessore trentottenne Maurizio Conserva, visti i delicati compiti che dovrà affrontare nello svolgimento delle sue nuove funzioni. Di lui si sapeva dal primo momento post-elezioni, visto il buon numero di preferenze personali, che sarebbe stato il predestinato alla guida dei “Servizi sociali (il fratello Michele, attuale assessore provinciale, per otto anni ha guidato lo stesso assessorato a Crispiano, ndr) ed alla persona, servizi educativi, sanità e cimitero”. Come da copione.
Il neoeletto Paolo Carone (nato nel 1968) si occuperà di Agricoltura e verde pubblico.
Carlo Sforza (del 1972), riconfermato assessore allo Sport, prenderà anche altre due importanti deleghe: Affari generali e Anagrafe.
Mimmo Di Roma (nato nel ‘55) sarà il nuovo assessore al “Bilancio comunale, finanze, tributi, appalti e contratti”. Tra le sue mani potrebbe esplodere l’assai probabile ‘rosso’ (l’unico vero rosso rimasto dalle parti del Palazzo di città) nel bilancio 2008 e la seconda violazione consecutiva del cosiddetto ‘Patto di stabilità’, imposto dal governo centrale agli enti locali. Duecentomila euro previsti di minori entrate dall’Ici, il maggiore costo del conferimento in discarica della spazzatura prodotta dai crispianesi, che potrebbe anche superare quota 400mila euro, più altre voci dissonanti come il mancato introito degli accertamenti su Ici e spazzatura evasa o elusa, potrebbero portare a numeri molto salati il disavanzo delle casse comunali.
Nel prossimo Consiglio comunale (e speriamo che questa volta si tenga di pomeriggio e non più di mattina per venire incontro a chi lavora) dovrebbe essere eletto Presidente dello stesso organo Franco Luccarelli del Pdci.
Due le questioni più gravi sul tappeto: la spazzatura, sperando di non finire come in Campania. Per ora dati realistici parlano di un misero 7% di raccolta differenziata a Crispiano (i dati ufficiali parlano di un 16% di differenziata, comunque numeri da paese del centrosud). Già dal prossimo giugno Di Roma, e tutta la seconda giunta Laddomada, dovranno fare i conti con i soldi che saranno sempre meno. La mazzata finale potrebbe arrivare a stretto giro di posta (a partire dalla prossima Legge finanziaria, quella del 2009) con l’entrata in vigore del ‘federalismo fiscale’. Non sarà facile per i 13.445 abitanti crispianesi (un dato in costante lieve salita) e per la sua giovane squadra amministrativa.

Fonte: Cataldo Zappulla