Una settimana in piazza a Crispiano

Cara direttrice,
fa caldo. Non è una novità. A giugno sembrerebbe strano il contrario. Sarà per questo che la politica latita un po’ negli ultimi giorni. Non rimane che raccontare il contorno, che a volte dà più sapore delle pietanze stesse. Facciamo così, proviamo a tracciare una sorta di piccolo diario dell’ultima settimana crispianese.
Le piazze del paese negli ultimi giorni pullulano di iniziative, di persone (sarà anche perché fa caldo), e dei nuovi e giovani amministratori crispianesi (in media quattro per volta). Nessuna sviolinata, fa piacere però vedere mezza giunta presenta agli eventi locali. Mancano i consiglieri di opposizione. Ma siamo certi che se a governare fosse l’attuale minoranza, ad essere assenti alle iniziative pubbliche sarebbero quelli che ora ‘comandano’ a Crispiano.
Sabato scorso almeno trecento persone hanno riempito piazza San Francesco. Lavori ultimati nell’omonima chiesetta tutta raccolta sotto una cupola, nel senso che non ci sono navate, colonne, matronei. Niente, la chiesa è tutta lì, finalmente bellina, ripulita, con dei toni morbidi alle pareti, senza umido e infiltrazioni. Domenica mattina c’era pure la banda del paese a festeggiare l’evento ed a ricordare ai fedeli che i lavori vanno ancora pagati.
A proposito di piazze piene, domenica scorsa un’altra piazza, questa volta dedicata alla patrona del paese, la Madonna della Neve che con la sua chiesa domina lo scenario della piazza principale del paese, pullulava di cristiani che in verità hanno bestemmiato non poco. È successo di sera, durante la diretta (grazie ad un maxischermo) della partita di calcio degli Europei 2008, Spagna-Italia. Ad occhio almeno quattrocento persone, impegnate a soffrire insieme dando sfogo ad un vasto repertorio di parolacce. Specie a fine partita. Bilancio finale: tanto lavoro per l’arciprete, don Saverio, che ora dovrà confessarne molti di fedeli e almeno tre sedie di plastica bianche, impilabili, rotte a fine serata.
A proposito di lavori nelle chiese, l’audio della chiesa madre proprio non va. Succede che durante i matrimoni l’amplificazione non funziona a dovere: nelle ultime file, quelle vicine all’entrata, dove arriva un soffio in più di fresco da fuori, non si sente quasi nulla (ci sono testimoni almeno per due casi, venerdì e lunedì scorsi). Le persone allora chiacchierano dei vestiti, del caldo, degli sposi. Partecipano anche alla messa, alzandosi a comando vedendo quelli delle file davanti. Lì di sicuro qualcosa accade nel frattempo. Per la cronaca, pare però che domenica scorsa, durante le messe festive la stessa amplificazione nella stessa chiesa Santa Maria della Neve andava a meraviglia.
Per concludere il ciclo dal titolo ‘Lavori nelle parrocchie’, registriamo lo sforzo della parrocchia Santa Maria Goretti per completare i campi calcetto del primo oratorio di Crispiano, dedicato a Giovanni Paolo II, entro la fatidica data del 6 luglio prossimo, diciassettesima festa parrocchiale dedicata alla piccola santa di Nettuno (in provincia di Roma).
Lunedì pomeriggio alle 3,00 una scena impareggiabile per riflettere sull’Uomo e il suo spirito di adattamento: a quell’ora, vicino al rondò di via Martina, chi deve aspetta il bus Sud Est che scende dalla città del festival fino a Taranto. Non c’è una pensilina, si attende sotto al sole. Cocentissimo. Un ragazzo, bello rotondetto, si faceva ombra dietro al palo di un cartello stradale che gli lambiva metà guancia destra. Appena.
Il bravissimo Piero Luccarelli, interprete infaticabile (oltre due ore di spettacolo) con il suo trio di musica di tutti i generi, ha allietato la calda serata di lunedì scorso davanti ad un bar di via Foggia. Caspita, è bravo, bello, ha la musica nel sangue. Che ci fa qui?
Martedì niente di eclatante. Giusto un giro sul belvedere di Pentimarossa, zona a nord di Crispiano con affaccio sul golfo di Taranto, monti lucani compresi. L’altro anno lungo il tratto crispianese del Regio Tratturo Martinese, che passava giusto da lì sopra, gli operatori della Comunità montana sfalciarono l’erba dalla carreggiata. Ora la Comunità sta per essere falciata in quanto “ente inutile£, le erbacce no, sono tutte lì, rigogliose, ottimo rifugio per i cani randagi (ma pacifici anche se in gruppi di otto).
Fa caldo, come faranno a resistere i giovani studenti olandesi tornati per l’ennesima volta ad indagare le viscere dell’Amastuola, la prolifica zona archeologica a metà strada tra Crispiano e Statte? Gert Burgers, il loro professore trapiantato all’Università di Lecce, da anni studia questo territorio per capire che accidenti di convivenza ebbero aborigeni e magnogreci appena sbarcati in questo golfo, un bel po’ di secoli prima di Cristo. Sul calendario delle iniziative comunali per questa lunga estate calda annotiamo la data del 28 luglio prossimo: in serata ci sarà l’ormai tradizionale appuntamento di fine scavo, con presentazione dei risultati ai crispianesi (quelli a cui frega ancora qualcosa del proprio passato).
Quest’aria internazionale a Crispiano non guasta. Gli olandesi sono ottimi avventori dei bar nelle ore serali, arrossati dal sole ma felici. Si vedono in giro nelle piazze cittadine anche altri ospiti stranieri: una delegazione da Pano Lefkara, cittadina greco-cipriota con la quale è in corso da alcuni anni un gemellaggio. Mercoledì scorso musica folkloristica di Crispiano-Pano Lefkara e divertentismo hanno colorato l’aia di masseria La Pizzica.
Giovedì scorso invece un pezzo del clan dei Mudù ha divertito molti crispianesi in piazza Madonna della Neve. L’occasione è stata data dalla conclusione dei Giochi di quartiere organizzati dal Comitato popolo antico.
Sarà pure panem et circenses, ma a molti crispianesi non pare vero di passare una settimana intera nel proprio paese.

Fonte: Cataldo Zappulla