ALLA MANCINI IL FUOCO DIVENTA UN POEMA

IL POEMA DEL FUOCO, recital scritto dalle insegnanti L. Speziale e R. Laddomada, con le coreografie di Concetta Vitale , realizzato dagli alunni delle classi quinte della Primaria diretti dalle loro maestre, è andato in scena nel teatro naturale costituito dal piazzale della Scuola Primaria “P.Mancini” . Una serata gradevole ha permesso al pubblico numeroso di godersi lo spettacolo incentrato sul tema che ha permeato l’intero percorso dell’anno, il fuoco, appunto, come elemento della natura , dalla sua scoperta nella preistoria passando per il fuoco mitologico che Prometeo dona agli uomini, e poi quello sportivo della fiamma olimpica. Fuoco che scalda, che dà forza ma anche fuoco che distrugge come nella Roma di Nerone e a Pompei ed Ercolano.
Ed infine il fuoco dell’Inferno, descritto dal Sommo poeta Dante, che lambisce le anime peccatrici nel loro vorticoso vagare. Ma ecco che l’elegia classica , la spettacolazione imponente con le suggestive coreografie accompagnate dalla maschera del Fuoco della Pro Loco chiamata ad accendere la fiamma e a tessere il mosaico delle varie scene, lascia il posto alla commedia “di costume”, alla satira locale, attraverso la pregevole interpretazione dei due piccoli anziani crispianesi già defunti ma cacciati dall’inferno a causa del loro carattere un tantino petulante. Ritornati in paese ne ripercorrono i luoghi scoprendo i cambiamenti avvenuti negli ultimi anni e commentando gli stessi in chiave naturalmente comica e in versione dialettale.
E per concludere la messa in scena della festa paesana con tanto di luminarie, venditore di zucchero filato, coppie e famiglie che passeggiano beati allietati dalla banda e dai giocolieri , dai mille colori delle luci e dei palloncini, dal calore degli incontri e dallo stupore di grandi e piccini di fronte al Fuoco della festa, lo spettacolo pirotecnico che fino a pochi anni fa segnava la conclusione della giornata dedicata al Santo patrono e annunciava l’inizio di un giorno nuovo, quello del lavoro e della vita ordinaria.
Poi il ritorno alla realtà, al momento presente, alla vita che apre i suoi orizzonti ad un futuro di novità, di luoghi e persone nuove, di emozioni e fatiche da affrontare. Così un’alunna si erge sulla scena buia e rivolge il suo saluto alle maestre, ai compagni, alla Scuola “si spengono le luci e la scena resta muta e silenziosa…proprio come quelle aule che hanno risuonato delle nostre voci spesso allegre, a volte tristi, spesso squillanti, a volte sommesse, ma sempre ascoltate!Si spengono le luci, finisce la festa ma restano nei cuori tanti momenti, tante parole, tanti abbracci, belle litigate, amicizie vere che solo il “fuoco” più grande, quello dell’affetto, riuscirà a mantenere vivi e ardenti nel tempo!Ciao maestre, ciao compagni, ciao scuola.. GRAZIE!”
Auguri a voi, ragazzi! Con tutto il cuore…
Tina Lacatena

Fonte: TINA LACATENA