RIECCO LA TARI

Sul sito della Regione Puglia risulta che da gennaio ad oggi vi è stato un calo della Raccolta differenziata a Crispiano del 5%. Per questa cosa l’Amministrazione si deve assumere le sue responsabilità, visto il caos che è stato fatto sulla Tari, che invece di coprire solo il servizio come previsto dalla legge, è stata molto probabilmente caricata anche di altri costi ed usata come bancomat da cui attingere liquidità. E una piccola parte di responsabilità rispetto a questo calo della differenziata andrebbe attribuita anche a chi ha voluto strumentalizzare la protesta dei cittadini sulla Tari. Perché ci sono dei punti fermi che, piaccia o non piaccia, rimangono sempre: se diminuisce la differenziata aumentano i costi per il conferimento in discarica; e la differenziata va fatta per le future generazioni, visto che le risorse della terra non sono infinite. In questi giorni comunque è arrivato, per ora, l’avviso per il pagamento di un acconto suddiviso su due rate e la comunicazione che a breve verranno recapitati gli avvisi del saldo. A parte le solite cartelle pazze (continuano ad arrivare cartelle agli stessi esenti dell’anno scorso) che Liuzzi e Co. in altri tempi bruciavano allegramente in piazza, nel regolamento attualmente è scritto che per l’esonero bisogna fare domanda entro 30 giorni prima della scadenza della prima rata. Ovviamente chi ha ricevuto la cartella il 15 giugno si è visto spiazzato: come faceva a fare domanda se non aveva ancora ricevuto niente? Pertanto, riteniamo che con il solito modo di “arronzare” di questa Amministrazione, senza passare attraverso una decisione del Consiglio Comunale, è stato fatto un avviso, pubblicato sul sito istituzionale, nel quale di dice che è possibile richiedere l’esenzione solo nel mese di agosto, consegnando anche l’avviso di pagamento a saldo, che pertanto si presume verrà recapitato prima del mese di agosto o nello stesso mese. Cioè, invece di prendere le domande man mano che vengono presentate, si preferisce concentrare tutto in un mese, in modo da affollare gli uffici proprio nel mese di agosto. Cioè quando la gente è in ferie, quando i commercialisti e i Caf sarà più difficile trovarli disponibili e aperti. Da notare, inoltre, che l’appalto per l’elaborazione delle cartelle è stato dato anche quest’anno per affidamento diretto sempre alla stessa ditta dell’anno scorso. Senza, quindi, rispettare il principio, previsto dalla legge, della rotazione per gli tali affidamenti. Nonostante i disservizi denunciati l’anno scorso dagli stessi amministratori, l’invio degli avvisi è stato nuovamente affidato a Poste Italiane all’esorbitante costo di 70 centesimi ad avviso, per un totale della spesa di 4.321,20 euro. Un costo sicuramente eccessivo, considerando la marea di lettere che quella società ha avuto l’incarico di spedire. Sarà stata fatta una contrattazione con Poste Italiane o una ricerca di mercato per vedere se magari con qualche altra società si risparmiava? Non risulta. Il costo complessivo dell’invio di questo acconto, comprese le spese di spedizione, è di 13.500,17 euro. Stesso costo che presumibilmente pagheremo per l’invio degli avvisi per il saldo. Ma ci chiediamo: perché non è stato fatto un unico invio con tutte le rate che ciascuno dovrà pagare fino a fine anno? Per scialacquare soldi pubblici? O perché forse si ha già intenzione di ritoccare la cifra che si intende incassare da questa tariffa con l’approvazione del bilancio preventivo nel mese di luglio? Ancora una volta siamo di fronte alla pura improvvisazione. Che fine ha fatto il tavolo tecnico di discussione sulla questione rifiuti? Speriamo solo che i cittadini si dimostrino superiori a chi oggi li rappresenta e tornino a differenziare i rifiuti ad altissimi livelli. Per il bene dei nostri figli e anche delle nostre tasche.

Fonte: Gruppo consiliare PAESE FUTURO