Chiusura del servizio di dialisi

Nella più assoluta e generale indifferenza, da quasi un mese , si è consumato l’ennesimo torto nei confronti della comunità crispianese, e non solo!
Il Direttore Generale della ASL TA ha disposto, dall’oggi al domani, la chiusura del servizio di dialisi che, da 20 anni, si effettuava presso il poliambulatorio di Crispiano.
Sicuramente saranno stati addotti motivi di ordine economico ma, mentre da un canto devo amaramente constatare che, ancora una volta, la salute dei cittadini viene mesa in secondo piano rispetto al “vil denaro”, dall’altro mi viene da dubitare, anche, circa l’economicità di questa decisione. Questo perché il servizio di dialisi di Crispiano, nell’ottica di una generale riorganizzazione, avrebbe potuto interessare anche i pazienti dei comuni vicini (Statte e Montemesola, ad esempio) che, invece, ora, insieme ai pazienti di Crispiano, devono dividersi tra gli ospedali di Taranto, Martina, Massafra e Castellaneta, sicuramente più distanti, e quindi con evidenti difficoltà logistiche ed altrettanto evidenti e maggiori difficoltà di tipo sanitario (si ha presente cosa significhi una dialisi e le condizioni in cui si trovano i dializzati prima e dopo il trattamento?)
Ma alla base della chiusura di tanti ospedali pugliesi, prevista dal piano regionale di riordino ospedaliero, non si era posto anche un potenziamento della sanità territoriale? Ed il servizio di dialisi di Crispiano non era un eccellente esempio di sanità del territorio?
Se poi ci aggiungiamo che presso il servizio di dialisi di Crispiano è funzionante, e costato centinaia di migliaia di euro, un sistema di ionizzazione dell’acqua, fondamentale per la dialisi, e che manca presso altre strutture tuttora funzionanti , il quadro è completo e la domanda sorge spontanea: ERA PROPRIO NECESSARIA QUESTA CHIUSURA???
Da medico prima, e da consigliere comunale dopo, non posso restare silente difronte a questa grave situazione, confidando nell’appoggio di chiunque (forze politiche, sociali, istituzioni, cittadini) voglia sostenere questa che ritengo una battaglia per la salute , e quindi una battaglia di civiltà.
Stefano LIUZZI

Fonte: Stefano LIUZZI