Santiago di Compostela

Da una nostra valida concittadina, in servizio presso l’Ufficio Stampa della Fondazione Palazzo Bricherasio di Torino, è pervenuta alla Biblioteca di Crispiano una pregevole pubblicazione di Maria Luisa Gaetani dell’Aquila d’Aragona “Il cammino e i camminatori di Santiago di Compostela” d’Art Edizioni, Roma.
Il libro contiene centoquindici pagine di fotografie e commenti, con i quali Marilù “ha saputo cogliere il valore di ogni dettaglio e ha dimostrato ancora una volta la sua grande sensibilità… Un cielo con nuvole che sembrano anime portate vie dal vento, Burgos la città del Cid, testa e cuore di Castilla, ponti e vetrate, cattedrali, pellegrini, gente comune, una valle dove si lascia la propria croce per seguire quella di Cristo, tante foto-poesie…”.
Nella presentazione Mariapia Fanfani afferma: “ma il pellegrino, sulla via di Compostela, è testimone di un’altra stupefacente sfida tra l’uomo e la natura. Gli artisti forse hanno voluto rendere omaggio alla benevolenza di Dio, il creatore di ogni cosa, di aver dato alle creature viventi l’ingegno e si sono cimentati in capolavori monumentali che sembrano voler strappare quello stupore che si riserva alla magnificenza della terra, per dedicarlo al loro ingegno. Non è stata presunzione, piuttosto la consapevolezza di consegnare alla storia dell’uomo una cultura dai contenuti e dai contorni assolutamente unici. Proprio attraverso il grande leggio aperto, costituito dalle opere di architetti, scultori e pittori che è possibile leggere il percorso di 12 secoli, in cui si sono confrontate e abbracciate le culture dell’occidente cristiano e dell’islam. Le opere sono la grafia di una cultura che soltanto in Spagna ha potuto svilupparsi e che ha lasciato segni indelebili”.
“Tutto questo – conclude Fanfani – ho letto nelle tue fotografie, plastiche come sculture, liriche come quadri, espressive come il più bel romanzo. Si, Marilù, mia cara e amata amica, è proprio vero, non esiste alcun peccato nell’essere felici”.
La pubblicazione, inviata dalla nostra amica crispianese Antonella Galeandro, che ci risulta essere molto apprezzata nel suo lavoro che svolge con diligenza ed entusiasmo, è finalizzata alla raccolta di fondi destinati alla piccola Casa della Divina Provvidenza che il Papa Giovanni Paolo II volle ricordare in occasione della sua visita a Santiago il 19 agosto 1989: “Compostela – egli disse – è focolare spazioso dalle porte aperte, dove è stato distribuito per secoli e secoli, senza alcuna discriminazione, il pane della «perdonanza» e della grazia a moltitudini che si sono unite in Pellegrinaggio nella ricerca di Dio e del Sacro”.
Così San Giuseppe Benedetto Cottolengo nel fondare la Piccola Casa della Divina Provvidenza ha voluto formare un grande focolare famiglia, dalle porte sempre aperte a tutte le persone più bisognose e sole, dove è stato distribuito da due secoli, ed è oggi distribuito, il pane materiale e spirituale di perdono e di grazia a moltitudini di poveri che come pellegrini sono giunti a chiedere aiuto in nome del “Caritas Christi urget nos!”.
Si è avverato così ciò che annunciava San Giacomo: la fede senza la opere è morta!!

Fonte: Michele Annese