“Dopo l’inasprimento delle leggi, negli ultimi anni organizzare un evento pubblico all’aperto è diventato molto dispendioso. Bisogna redigere il piano di sicurezza, installare bagni chimici, barriere di cemento, etc. Anche le più rodate associazioni stanno avendo difficoltà per i costi esosi che ricadono per lo più su di loro”. Lo dice Anna Sgobbio in un suo comunicato de <Il Futuro è di tutti> ed è la verità. Una volta le amministrazioni pubbliche sostenevano le iniziative promosse dalle associazioni, ora si sono invertite le parti, pur in presenza delle necessarie disponibilità economiche. “Probabilmente – dice Sgobbio – servirebbe anche un aiuto da parte delle imprese del territorio, interessate a che si crei movimento in paese”, ma sappiamo le difficoltà in cui operano le ditte locali, spesso costrette a chiudere i battenti. Il Comune, com’è noto, è alle prese con un disavanzo economico notevole che penalizza non soltanto le associazioni, ma anche servizi essenziali per i cittadini.
Sappiamo che vi sono molte leggi inosservate, ma quella sulla sicurezza, viene “rigidamente” osservata nei confronti di organismi sociali, meno nei confronti di Comuni e Province. “Il Comune – prosegue il comunicato – potrebbe dotarsi di attrezzature e convenzioni da mettere a disposizione per favorire le iniziative che nascono dal basso, altrimenti si rischia di spegnere del tutto quella forza propulsiva, che purtroppo già si è affievolita parecchio, proveniente dal mondo dell’associazionismo. Bisognerebbe magari anche studiare una maniera per riqualificare degli spazi che oggi sono abbandonati a se stessi e che potrebbero essere usati, riuscendo persino a creare anche qualche fonte di reddito oltre che una rigenerazione del territorio. Ma servono progetti, sinergia, facilitazioni per l’accesso ai finanziamenti…”. Infatti, perché non dare in concessione aree e servizi, con esoneri fiscali e sponsorizzazioni, da destinare ad attività sociali, artigianali, ludiche, del tempo libero, assicurando la gestione delle aree di pertinenza, di impianti pubblici esistenti, e dei gabinetti pubblici di riferimento (non tutti igienicamente in regola), i quali misteriosamente sfuggono all’obbligo dell’apertura, imposta per legge, quando l’onere ricade sull’associazione organizzatrice di un evento?

“A breve – aggiunge il documento di Anna Sgobbio – si dovrebbe discutere del nuovo regolamento delle associazioni, potrebbe essere quella l’occasione per iniziare a rilanciare il settore, partendo dalla tanta agognata Consulta che a Crispiano non è mai riuscita a partire”. “Sappiamo – conclude la porta voce de <Il Futuro è di tutti>– che le difficoltà sono tante, ma la buona volontà di qualcuno, che purtroppo inizia a venire meno, non basta più: servono anche organizzazione, efficienza, oltre che stimolo e sostegno reale da parte degli enti pubblici”.
Aggiungiamo, infine, che non sarebbe male, sollecitare sponsorizzazioni, anche alle ditte appaltatrici di lavori, di qualche panchina e gioco in più nei parchi comunali, vista la presenza quotidiana di gente, che purtroppo non ha alternative per far giocare i propri figli e per respirare un po’ di aria fresca.
Michele Annese