‘Quattro’ modi per raccontare l’uccisione nel 2004 di Annalisa Durante, quattordici anni a febbraio

CRISPIANO – Stasera alle 21,00 si alzerà il sipario sullo spettacolo ‘Quattro’ della compagnia Decimopianeta (Ivan Castiglione, Mario Gelardi, Giuseppe Miale di Mauro e Daniele Russo.), vincitrice del ‘Premio Ustica per il Teatro 2005’. Si tratta del nuovo appuntamento teatrale di Artificio, la prima rassegna teatrale comunale organizzata dalla compagnia Lindbergh teatro di Crispiano.
La storia è quella vera dell’uccisione a Napoli, avvenuta il 27 marzo del 204, per errore da parte della camorra, di Annalisa Durante (quattordici anni appena compiuti il 19 febbraio di quell’anno). Il tragico evento viene visto dagli attori da quattro punti di vista differenti. A cominciare da quello di chi guidava il motorino su cui era seduto dietro il killer, che finì per sparare non contro il vero obiettivo, un boss di camorra, ma conto la ragazzina di cui quest’ultimo si era fatto scudo tirandola per i capelli. nella scheda dello spettacolo leggiamo: “Sono quattro vite distanti fino al giorno in cui il destino decide di puntare il dito verso di loro. Ed ecco che il cerchio si stringe, e quella ‘guerra di mala’ che appariva distante, estranea, entra nelle loro case e sconvolge le loro vite. Quattro identità precise, raccontate attraverso un tessuto musicale, un intreccio di voci di vicoli e quartieri. Quattro dialetti che sono anche modi di vivere, segni di una propria biografia: oltre al conducente del motorino c’è la storia di una zia di Annalisa (alias Annamaria nello spettacolo); di un medico e di una sua insegnante. La storia è come se per caso fosse ambientata a Napoli: in realtà racconta le ‘guerre’ del Messico, delle favelas brasiliane, di Marsiglia, del Bronx, ma anche di Torpignattara o di Brancaccio. È la perdita totale dell’innocenza di una città, della sua gente. Un proiettile vagante che continua ad ammazzare, un bambino palestinese, una donna che allatta in Sierra Leone, un pastore kossovaro, un ragazzo in una piazza di Genova e una bambina napoletana”.
Questo uno stralcio della motivazione con la quale la Giuria del Premio Ustica premiò lo spettacolo due anni fa: “Ritratti umani tratteggiati con dolente pietas e asciutta spietatezza, sostenuti dall’interpretazione intensa dei quattro attori e dall’ottima scrittura dei due giovanissimi drammaturghi, per raccontare una storia della cronaca recente che, attraverso il teatro, diventa memoria della contemporaneità”.
Il processo contro gli uccisori di Annalisa Durante è ancora in corso.

Fonte: Cataldo Zappulla