Non capita a tutti di trascorrere le vacanze su una spiaggia calabrese e ritrovarsi senza volerlo da “ecologista” ad artista.
E’ capitato a Donato Luccarelli, nostro concittadino che da anni frequenta le “spiagge rosse” dell’Isola di Caporizzuto.
Tra un bagno e l’altro dedica volentieri il suo tempo, a liberare la spiaggia da rifiuti di ogni tipo, ma qualcuna di queste bruttezze, ha ispirato il suo estro e con la sua capacità ha dato vita a pregevoli “opere d’arte”, apprezzate da numerosi vacanzieri che frequentano il litorale calabrese.
Tra questi, il giornalista Rocco Biscione, il quale sorpreso di tanta creatività, ha voluto conoscere personalmente l’inconsueto artista, descrivendone poi, la figura e la sua variegata “produzione artistica”, nella rivista “In Arte”, mensile dell’Associazione di Ricerca Culturale ed Artistica diretta da Mario Latronico (n. 2 febbraio/marzo 2007; una rivista elegante e ben documentata che esce a Potenza in abbinamento gratuito con la Gazzetta del Mezzogiorno), nella rubrica “Leggende Lucane”.
Il collega, con dovizia di particolari, così descrive l’abilità del nostro amico Luccarelli: “Immagina di arrivare su una spiaggia rossa all’ora del tramonto di una giornata di mezza estate, quando il sole all’orizzonte allunga le ombre, rin¬forza i colori del paesaggio e il mare di¬venta blu cobalto per l’effetto di contiguità con la costa di argilla ocra. Passeggiando sulla riva ti capita di scorgere in lonta¬nanza, sul pendio tra le rocce calcaree, de¬gli strani artefatti sparsi qua e là alla rin¬fusa. Ti avvicini e scopri, sgranando gli occhi, che si tratta di piccole creazioni: c’è una bici, una gondola con gondoliere e tu¬risti, uno strano personaggio che sembra un marinaio, dei curiosi animaletti, per¬fino un cantante rock che suona la chitarra. Tra la sorpresa e la meraviglia di vivere un momento inaspettato ti chiedi chi potrebbe essere l’autore di queste effimere composizioni create dal nulla e destina¬te a resistere per poco tempo su quella ma¬gnifica spiaggia. Tutto ciò è quanto mi è capitato di vivere realmente qualche an¬no fa e la scorsa estate ho conosciuto l’artefice. È un vacanziere abituale, Donato Luccarelli (classe ’42) di Crispiano, un paese vicino Taranto. Lo incontro proprio su quell’arenile in Calabria do¬ve egli viene a trascorrere, da oltre ven¬t’anni, un periodo di vacanza con la sua famiglia intento a plasmare uno squalo di legno con denti di legno ed altre stram¬berie. Egli genuinamente racconta di es¬sere un pensionato, ex muratore, agri¬coltore, produttore di vino uso famiglia, un uomo fai da te, rubamestiere, poiché nella sua piccola proprietà di campagna fa e produce un po’ di tutto – viene solo il tecnico della televisione! – enfatizza in modo arguto. Quando è in vacanza non gli piace stare con le mani in mano a crogiolarsi al sole cocente come qualsia¬si persona farebbe; così non può fare a me¬no di manipolare ed inventare. Raccoglie ciò che si trova sul litorale sotto gli sco¬gli dopo una mareggiata: tappi di plastica, barattoli, cassette di legno, bottiglie di ve¬tro, parti di sdraio, ciò che resta di vec¬chi ombrelloni e con un pizzico di fantasia li trasforma in divertenti oggetti, ironici personaggi, caricature che sembrano uscite dal mondo dei fumetti. Tra le com¬posizioni più importanti che egli vanta di aver creato, vi è un Presepe con le zucchine con tanto di stella cometa a forma di zucchina presentato ad una mostra per beneficenza nel suo paese dove ha ri¬scosso notevole successo. L’originalità di questo artista per caso, così ama defi¬nirsi, sta nell’abilità tipica di quelle per¬sone semplici appartenenti al mondo contadino di trovare sempre un modo di riutilizzare con fanciullesca ironia le co¬se da buttare. Il risultato sarà pure inge¬nuo e discutibile ma per un istante con le sue creazioni spontanee poste lì su quel¬la costa, ha raggiunto uno dei più im¬portanti obiettivi dell’arte: provocare stu¬pore al di fuori dei circuiti istituzionali do¬ve solitamente si vedono sempre le soli¬te cose”.
Fonte: Donato Luccarelli…da “ecologista” ad artista